Fujifilm Xpro2 – La realizzazione di un sogno!

Il titolo va spiegato partendo dall’inizio quando vidi per la prima volta un’azienda, che credevo persa negli strascichi della pellicola, tirare fuori una macchina che si preannunciava come rivoluzionaria, la prima X100!
Lo fu e lo fu per davvero perchè è stata, assieme alla successiva Xpro1, il manifesto di un progetto veramente lungimirante e innovativo, un progetto che partiva da una filosofia molto interessante; Fujifilm decise di creare delle macchine per fotografi.
Questa premessa sarà un po’ lunga per un motivo, mi serve per far capire che la Xpro2 è la realizzazione compiuta di quel progetto.
Il progetto per il quale le macchine fotografiche dovevano essere compatte, con ottiche di dimensioni ridotte ma di buona/ottima qualità, con ghiere sul corpo e sulle ottiche che permettessero di fotografare (come si faceva fino a 20-30 anni fa) anche semplicemente impostando tempi diaframmi e iso. Macchine innovative al passo con le tecnologie ma con la possibilità di essere usate anche dal fotografo abituato alle macchine analogiche senza paura di non saper dove mettere le mani. In più con una caratteristica che nessuna macchina fino ad allora aveva mai pensato di utilizzare, il MIRINO IBRIDO, una visione intercambiabile; ottica (stile leica con le cornici a definire il campo inquadrato) o digitale con tanto di anteprima dell’esposizione in tempo reale.
Semplicità, funzionalità ma al passo con i tempi.

E fu così che, innamorato dell’idea di avere un mirino ottico e digitale nella stessa macchina, feci un passo che non avevo mai fatto prima; prendere una macchina fotografica nuova, e non solo, prenderla fra le prime che sarebbero arrivate in negozio (ringrazio ancora Riflessi).

Anche io, come Max Angeloni nel suo articolo , (… ) ritengo che una recensione su questo specifico modello, non possa prescindere da una introduzione che sia in grado di spiegare come questo modello si pone all’interno dell’intero mercato fotografico. (… )
Per questo ho fatto tutta quella pappardella (senza ragù) per arrivare ad un concetto che ritengo fondamentale per descrivere la Xpro2.

“La Xpro2 è la realizzazione della filosofia Fujifilm”

Direte, come il buon vecchio Topo Gigio “ma cosa mi dici mai”!!!
E invece secondo la mia opinione la Xpro2 è esattamente questo; ha migliorato e perfezionato e risolto ogni aspetto che poteva essere migliorato della Xpro1 rendendola una macchina fotografica veramente riuscita!
Faccio una ulteriore precisazione.

E’ innegabile che fuji abbia poi presentato macchine anche differenti, con il mirino solo digitale, con costi inferiori, con diverse dimensioni e con scopi e quindi fasce anche differenti, e questo non è altro che la normalità. Una casa produttrice deve pur vivere e quindi deve vendere. Hanno sicuramente venduto e avvicinato a fuji molto di più i modelli lowcost come le ex1 prima e la ex2 poi, per non parlare della serie x100 e della Xt1 che è stata la realizzazione di un’altra fascia molto importante.
Le innovazioni che la Xpro2 si porta dietro sono generali e saranno sicuramente apportate a tutti i futuri modelli delle macchine fujifilm. Per ora, per questo breve periodo sono solo appannaggio della Toplevel cioè la Xpro2 per cui molti saranno attirati nell’acquisto proprio da queste novità che la rendono più veloce, più prestante delle altre macchine attualmente in commercio.
Non bisogna però farsi confondere, la Xpro2 è e rimane l’evoluzione di una macchina come la Xpro1 che aveva già in sè le caratteristiche atte a renderla una macchina unica al mondo.
Quello che non andava era una lentezza operativa esasperante che quindi la rendeva inadatta a tutto quel tipo di fotografia in cui è importante avere velocità e prontezza, una buona parte della fotografia a cui era destinata a dire il vero.
Con la Xpro2 tutto quello che rendeva la Xpro1 non all’altezza della situazione è stato risolto brillantemente.
Tutto ciò per dire che le caratteristiche della Xpro, il mirino ibrido e la possibilità di cambiare le ottiche assieme al mirino decentrato, fanno sì che questa macchina sia ideale per la fotografia di strada, il fotogiornalismo, la fotografia di reportage, la fotografia delle persone, del mondo; se non vogliamo parlare di generi, tutta quella fotografia in cui, avere una visione superiore alla scena effettivamente inquadrata, ci da un vantaggio.

Essa permette infatti di tenere un occhio alla scena e un occhio su tutto quello che sta per succedere, caratteristica che – da sola – rende la Xpro una moderna telemetro con tutti i vantaggi del digitale ma senza le limitazioni di una macchina che può solo essere usata con messa a fuoco manuale.

Prendendo quest’affermazione con le dovute cautele, la Xpro2 è la Leica M del 21esimo secolo.

E qui mi permetto di citare ancora Max quando dice una delle cose che non avrei saputo descrivere meglio: “Partiamo dal presupposto che la X-Pro è un modello di macchina fotografica pensata principalmente per chi ha un approccio alla fotografia molto ponderato. Un utente consapevole del proprio fotografare, che sceglie il proprio mezzo fotografico con molta attenzione e non è propenso a rincorrere l’ultima novità uscita sul mercato. Questo non vuol dire che non possa essere utilizzato con massima soddisfazione anche da chi approccia la fotografia in maniera diametralmente opposta. Ma la filosofia di base della X-Pro 2 è proprio quella tradizionale in cui, catturare la realtà con obiettivi fissi e in “visione” analogica, rappresenta, oltre che una necessità, un vero e proprio piacere.” Grazie Max per aver espresso così bene il concetto.

Ma partiamo con ordine, visto che mi riprometto di descrivere ogni aspetto di questa macchina fotografica, iniziamo con il vedere gli aspetti legati al corpo macchina per poi passare, nelle prossime puntate, alle features legate a messa a fuoco e modi di utilizzo.

Il corpo macchina risulta sostanzioso anche se non pesa molto da una sensazione di ottima solidità; rispetto alla Xpro1, il corpo macchina è stato modificato in maniera veramente minima aggiungendo proprio solo ciò che serviva dove serviva e dimostrando che Fujifilm ascolta i suoi utenti e da peso alle loro esperienze.

La presa rispetto alla Xpro1, risulta molto piacevole grazie alla maggiore sporgenza dell’impugnatura in gomma sul lato anteriore e anche posteriore con un ottimo grip dei materiali.

La tropicalizzazione è evidente in ogni dettaglio, dagli sportellini alle ghiere e da una sensazione di grande sicurezza.

La prima cosa che si guarda quando si prende in mano una macchina di questo tipo è il mirino, il suo punto di forza in quanto unisce la visione ottica (OVF) “oltre il frame” tipica delle Leica con una visione digitale tramite un EFV di ottima definizione.

La levetta che fa passare da ovf a evf è passata ad essere un semplice switch ad essere uno strumento con molteplici funzioni; infatti ora ha un pulsante funzione programmabile sulla parte tonda e due lati di attivazione senza contare che tenendola premuta apre ad un ulteriore funzione.
Già questo piccolo dettaglio ci fa capire quanto sia cambiata la Xpro2 rispetto alla uno e questo ci porta ad una nuova e importantissima innovazione, il mirino ottico ha una finestrella per il controllo della messa a fuoco sul punto scelto che può essere attivata con la levetta rendendo il mirino ottico ancora più funzionale. Certo ci si deve fare un poco l’occhio perchè è una cosa a cui nessuno è abituato poichè è la prima macchina fotografica al mondo a integrare una funzionalità del genere.

E poi tante, tantissime piccole cose come i numerosissimi pulsanti programmabili (almeno 6) che permettono di avere sempre tutto a portata di mano, lo spostamento della vite di aggancio del cavalletto che permette di aprire lo sportello della batterie avendo montata la piastra (Manfrotto ad esempio) oppure le due rotelle posizionate ad hoc davanti e dietro il corpo macchina con funzione anche di pulsante e non solo di rotazione. Un altro dettaglio che ha rivoluzionato il modo di utilizzo della macchina è il piccolo joypad che permette lo spostamento del punto di messa a fuoco, fantastico.
Insomma una macchina in cui ogni dettaglio sembra riassumere ogni esigenza possibile per un fotografo professionista e non anche molto, molto esigente.
Nelle prossime puntate parlerò delle funzioni e dei modi di utilizzo di questa macchina straordinaria, per cercare di spiegare come usarla in ogni situazione nel miglior modo possibile.

A presto

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