Le ottiche Fujinon – I fissi

Ed eccoci a parlare di ottiche Fuji, dopo la prima puntata in cui ho cercato di fare un quadro sui corpi macchina, passiamo ora a vedere quali sono e che caratteristiche presentano gli obiettivi Fujinon.

Iniziamo con le Ottiche a focale fissa (prime lenses)

Fujinon XF          14mm  f2.8 – 22 (21mm equivalente)   Filtro Ø 58mm               Link

Fujinon XF WR  16mm  f1.4 – 16 (24mm equivalente)   Filtro Ø 67mm               Link

Fujinon XF          18mm  f2 – 16 (28mm equivalente)     Filtro Ø 52mm               Link

Fujinon XF          23mm f1.4 – 16 (35mm equivalente)    Filtro Ø 62mm               Link

Fujinon XF WR  23mm  f2 – 16 (35mm equivalente)     Filtro Ø 43mm               Link

Fujinon XF          27mm f2.8 – 16 (40mm equivalente)    Filtro Ø 39mm               Link

Fujinon XF          35mm  f1.4 – 16 (50mm equivalente)   Filtro Ø 52mm               Link

Fujinon XF WR  35mm  f2 – 16 (50mm equivalente)      Filtro Ø 43mm               Link

Fujinon XF WR  50mm  f2 – 16 (75mm equivalente)      Filtro Ø 46mm               Link

Fujinon XF/APD 56mm  f1.2 – 16 (85mm equivalente)   Filtro Ø 62mm            Link

Fujinon XF          60mm  f2.4 – 22 (90mm equivalente)   Filtro Ø 39mm      Link

Fujinon XF WR  90mm  f2 – 16 (135mm equivalente)    Filtro Ø 62mm               Link

 

Fujinon XF  14mm   f2.8 – 22   (21mm equivalente)  Filtro Ø 58mm  Link

Parliamo di quella che è per me una delle migliori ottiche Fuji, il grandangolo 21mm equivalente che è un classico delle ottiche fisse degli anni passati.  Le eccezionali caratteristiche ottiche fanno del 14mm un’ottica che si può usare indifferentemente in qualunque campo, compresa l’architettura dove le linee devono essere perfette. Con questo obiettivo si può lavorare in bolla senza che nessuna linea, nemmeno negli angoli estremi dell’inquadratura, sia storta od affetta da distorsioni varie.
Non è questo il luogo per le prove ottiche o test alle librerie ma vi posso assicurare che quest’obiettivo sarà gradito anche a chi è molto esigente.
La particolarità del 14mm è che ha il sistema di messa a fuoco manuale attivabile dal barilotto che si sgancia e rivela la scala delle distanze. Per chi sa usare la messa a fuoco manuale questo è un grande vantaggio perché permette di mettere a fuoco in maniera istantanea senza nemmeno guardare nel mirino della macchina fotografica, per non parlare dei paesaggisti per i quali è davvero un plus non indifferente. L’autofocus si comporta molto bene ma è logico che usando questo tipo di ottiche è, nella maggior parte dei casi, poco utile tuttavia funziona molto bene nella modalità grandangolo/tracciamento.
Dimensioni e pesi contenuti (ø65mm x 58.4mm x 235g) lo rendono ottimo per completare un corredo nel lato grandangolare.
A cosa è destinata un’ottica come questa? Sicuramente per l’architettura e per il paesaggio (anche se molti non userebbero mai Fuji per i paesaggi, molti lo fanno con soddisfazione) e aggiungerei, viste le dimensioni ridotte e quindi all’ottima portabilità, per la fotografia di viaggio.

 

Fujinon XF WR  16mm   f1.4 – 16   (24mm equivalente)  Filtro Ø 67mm   Link

Il 16mm f1.4 si presenta come un’ottica molto particolare, è infatti un 24mm equivalente molto luminoso. Quest’ottica nasce infatti dopo tutta la serie di ottiche “base” (cioè quelle fondamentali e che sono uscite per prime) andando a creare un segmento che ancora mancava in casa Fuji, quello dei grandangoli luminosi. Se nelle case come Nikon e Canon queste ottiche esistono da tempo (pensiamo al magnifico 28mm f1.4 di Nikon oppure al nuovo 24mm 1.4 sempre Nikon uscito negli ultimi anni), in Fuji le ottiche ultraluminose si fermavano ai classici 50mm eq. e 85mm eq. rispettivamente 1.4 e 1.2.
Con il 16mm 1.4 Fuji si inserisce in un settore di ottiche che permettono una grande qualità ottica, una luminosità elevatissima ed un ampio angolo di campo inquadrato.
Il 16 si presenta di dimensioni consistenti ø73.4mm x 73.0mm, un diametro filtri di 67mm, un peso di 375g inoltre è water resistant per cui possiamo usarlo senza troppi patemi d’animo. Sulla messa a fuoco direi che se la cava egregiamente inoltre è presente la fantastica ghiera di sgancio della massa a fuoco manuale con scala delle distanze.  Come modalità migliore nell’uso a tutta apertura direi sicuramente il punto singolo mentre se la cava bene in grandangolo/tracciamento per un uso più generalista.
Le caratteristiche ottiche di buon livello si possono secondo me dividere in due usi, l’uso a tutta apertura, dove sono lo sfuocato e la vignettatura a rendere particolare l’ottica e invece un andamento piuttosto omogeneo e valido sui diaframmi intermedi.
Ma veniamo al dunque, a cosa serve un’ottica come questa? La prima cosa che viene in mente è la fotografia notturna legata al paesaggio stellato che va tanto di moda oggi, ma sicuramente non ci si deve limitare a questo, anzi. Direi che gli usi sono da ricercarsi in quelle situazioni in cui serve un grandangolo non eccessivo (il 24mm eq è un grandangolo con un angolo di circa 85°) e magari serve anche poter lavorare a grandi aperture per motivi o di sfuocato oppure di necessità di esposizione con EV molto bassi. Un caso emblematico può essere quello della fotografia di matrimonio ma anche il reportage in situazioni notturne (sto pensando alle foto di Valerio Bispuri sul paco) dove serve avere la possibilità di scattare senza flash in zone veramente poco illuminate. Dubito che a uno che scatta come Bispuri possa servire questo articolo ma non potevo fare a meno di citare quel lavoro che mi è rimasto molto impresso.

 

Fujinon XF  18mm   f2 – 16  (28mm equivalente)  Filtro Ø 52mm   Link

Ed ecco una delle ottiche che invece lascia sempre un po’ di dubbi a chi è abituato a fotografare librerie e focus charts. Il motivo sta nel fatto che il 18mm (28mm equivalente) è un’ottica che nasce per la fotografia reportagistica e quindi ha fra le sue caratteristiche migliori la portabilità, la leggerezza (ø64.5mm x 33.7mm x 116g) ed un buon compromesso tra la luminosità e le dimensioni, compreso anche il meraviglioso paraluce metallico. Per questo motivo mostra un po’ il fianco sulla pura e semplice qualità ottica dimostrandosi leggermente carente ai bordi e non corretto perfettamente nelle distorsioni.
Quella, tra le altre cose, che vorrei evidenziare è la considerazione che un’ottica vada valutata in rapporto al suo utilizzo e questo è il caso perfetto per spiegare questo concetto. Secondo me il 18mm è infatti uno degli obiettivi meglio riusciti di Fujifilm poiché racchiude le caratteristiche perfette in base a quello per cui viene usato: leggero, piccolo, resistente, lo si può portare sempre con sé e si lascia facilmente perdonare i piccoli difetti poiché è dotato di un carattere schietto e sincero che perfettamente si addice alle sue funzioni.
L’autofocus non è certo una scheggia ma, sulle ultime macchine (Xpro2, Xt2, Xt20 ecc.) se la cava piuttosto bene, senza contare che un 28mm equivalente viene spesso usato con la maf manuale vista la facilità che ci regalano le scale delle distanze in macchina con anche l’indicazione dell’area nitida.
Mi sembra che sia ovvio a chi è destinato il 18mm, a tutti coloro che fanno reportage o la cosiddetta “fotografia di strada”, alla fotografia di viaggio e –perché no- anche ad un certo tipo di paesaggi. Per il resto vale la legge che ripeto solo per abitudine che si può fotografare tutto con tutto, basta saperlo fare.

 

Fujinon XF  23mm   f1.4 – 16   (35mm equivalente)  Filtro Ø 62mm  Link

Il 23 1.4 rientra nella stessa categoria del sopradescritto 16 1.4 cioè delle ottiche grandangolari superluminose. Gli scopi e le caratteristiche sono similari se non per il fatto che questo è un 35mm equivalente mentre prima parlavamo di un 24mm equivalente.
Questo 23 mm 1.4 ha dimensioni meno contenute del 18 e del fratellino f2 da poco uscito;  è caratterizzato infatti da dimensioni e peso maggiori ed è dotato della ghiera sganciabile per la messa a fuoco manuale dotata di scala delle distanze. Bisogna dire, per onestà, che rispetto ad un 35mm per il pieno formato siamo comunque su dimensioni e pesi contenuti (ø72mm x 63mm per 300g) ma sicuramente maggiori delle ottiche della serie f2.
Anche qui, come per il fratellino 18f2, l’autofocus non è una scheggia ma con gli ultimi modelli lavora molto bene ed è sufficiente per poterci lavorare in tranquillità. Questa è una di quelle ottiche che se usate a TA si portano dietro la modalità a punto singolo (in connubio con il rilevamento volti, diventa molto interessante) mentre usato a diaframmi intermedi si può contare tranquillamente sulla modalità grandangolo/tracciamento.

Un 35mm eq con apertura 1.4 a chi serve? Beh sicuramente a chi vuole ottenere, nelle sue immagini, un maggiore “stacco” e a chi non si cura di avere nello zaino qualche grammo in più e la massima qualità possibile. Gli utilizzi possono essere i più svariati essendo il 35mm equivalente un’ottica molto comune; reportage, “fotografia di strada”, di viaggio, paesaggio, ritratto e chi più ne ha più ne metta.

 

Fujinon XF WR  23mm   f2 – 16   (35mm equivalente)  Filtro Ø 43mm  Link

Eccoci ad una delle mie ottiche preferite, il 23mm f2 (35mm equivalente), l’ottica da reportage per eccellenza assieme al 18mm (28mm equivalente) si presenta con due caratteristiche principali, le dimensioni e peso contenuti (ø60.0mm x 51.9mm x 180g) ed una luminosità f2 sufficiente per essere usato nella maggior parte delle situazioni ma che consente di realizzare ottiche corrette e precise a tutti i diaframmi.
I grandi pregi del 23 f2 sono la ottima correzione ottica e un autofocus veramente eccellente se accoppiata con gli ultimi corpi macchina Fuji, sia nella modalità punto singolo che in grandangolo/tracciamento.
Sulle qualità ottiche posso dire che ha una resa che ricorda il summicron Leica, molto pulito su tutto il frame, con un bello sfuocato e corretto per quanto riguarda le distorsioni. In particolare, una cosa che apprezzo, è come renda naturali le linee quando viene usato con inquadrature inclinate rendendo superfluo preoccuparsi troppo della posizione da cui si scatta. La velocità di messa a fuoco in accoppiata con la Xpro2 oppure con la XT2 è impressionante, al premere direttamente il pulsante di scatto, ci si trova con la foto a fuoco senza essersene nemmeno accorti. Ad aggiungersi a tutte queste caratteristiche positive abbiamo anche il fatto che sia tropicalizzato rendendolo “sicuro” anche per usi gravosi ed infine un ultimo tratto positivo, la forma. Questo perché, seppur ad alcuni non piaccia, il motivo della forma è dovuto al fatto che incide pochissimo sull’inquadratura con il mirino ottico (per le fotocamere Xpro) rendendo la visione ottica davvero utile ed utilizzabile anche con la più classica delle focali da reportage. Il paraluce è stato studiato con lo stesso intento cioè di renderlo più piccolo e meno ingombrante possibile per la visione ottica, dire che è riuscito è il minimo sindacale.
Qui si parla di un obiettivo certamente fra i più riusciti dell’intera gamma.
A chi serve il 23 f2 ? Beh serve a chi si occupa di fotografia di reportage ma, in generale, di fotografia. Questo poiché è una delle ottiche più valide e dagli usi più svariati; il classico 35mm (eq) all purpose, che può veramente servire per tutto, contando poi che è anche tropicalizzato, siamo al Top.

 

Fujinon XF  27mm   f2.8 – 16  (40mm equivalente)  Filtro Ø 39mm   Link

Il 27 rientra in quella categoria di ottiche pancake 40mm (eq) fra le più classiche fra i “normali”.
Quali sono i pregi di un’ottica come questa, sicuramente le dimensioni, quindi la compattezza che permettono di montarla sui corpi fujifilm con un ingombro veramente minimo (ø61.2mm x 23mm x 78g). Un’altra caratteristica che piace molto agli utenti è che l’ottica si presenta piuttosto contrastata e quindi le immagini che restituisce vengono percepite come “molto nitide”. L’ottica tuttavia non è così strepitosa, anzi ha le caratteristiche tipiche dei pancake, un contrasto sostanzioso, una distorsione presente (anche se poi abbastanza corretta dal software) ed una luminosità non elevatissima (comunque valida 2.8) così come la chiusura massima del diaframma che si ferma a f16. Tutti piccoli e veniali difetti che non inficiano la qualità ottica generale che rimane soddisfacente per l’uso che caratterizza il 40mm (eq.) cioè molto vari sia nelle situazioni che nei generi. Ovviamente non brilla in situazioni di luce scarsissima, come in situazioni dove servano sfuocati intensi, mentre grazie alle dimensioni permette di averlo “sempre con sé”.
L’autofocus non è rapidissimo sui corpi più datati ma sugli ultimi modelli è pienamente usabile sia in modalità punto singolo che in grandangolo/tracciamento.
A chi serve? Sicuramente a chi ha bisogno di un’ottica “normale” da usare tutti i giorni che sia piccola e leggera, per fotografarci un po’ di tutto.

 

Fujinon XF  35mm   f1.4 – 16  (50mm equivalente)  Filtro Ø 52mm  Link

Il 35mm f1.4 è tra le prime ottiche uscite all’inizio della storia di Fujifilm X Series. Il classico 50mm eq luminoso che si caratterizza per dimensioni contenute (anche se nella visione ottica copre il frame un po’ troppo) e pesi altrettanto contenuti (ø65.0mm x 50.4mm x 187g). Ha buone caratteristiche generali, sia come risolvenza che per contrasto, dotato di un ottimo sfuocato che ne consente un uso molto soddisfacente anche in ritrattistica.
I maggiori pregi sono appunto questi e si tratta quindi di un “classico” normale luminoso che direi conosciamo tutti nelle sue infinite varianti presentate nella storia della fotografia.
Un appunto o due vanno fatti: si tratta di un obiettivo con un autofocus di prima generazione quindi non proprio una scheggia in confronto agli ultimi nati di casa Fujifilm che va usato perlopiù con il punto singolo. In particolare del fratellino f2 di cui parlerò qui di seguito, inoltre non è tropicalizzato. Nell’ottica di differenziare le serie di obiettivi in base all’uso direi che questi difetti vengono molto ridimensionati in quanto il 50mm (eq.) luminoso è sempre stato e continua così ad essere un’ottica votata ad una fotografia più pensata, meno d’azione rispetto ad altre ottiche come anche il fatto che non sia dotato di tropicalizzazione va, a maggior ragione, in questa direzione.
Ora capisco che tutti vorremmo avere tutto perfetto, tuttavia la perfezione non esiste e quindi dobbiamo imparare a scegliere in base all’uso che vogliamo fare delle ottiche. Il 35mm 1.4 o il 35mm f2.
A chi serve? Sicuramente per un uso “classico” da 50mm f1.4 e tutto quello che ne deriva, è infatti un’ottica multipurpose come tutti i 50mm (eq.) e sarete quindi voi a definirne l’uso.

 

Fujinon XF WR  35mm   f2 – 16   (50mm equivalente)  Filtro Ø 43mm  Link

E veniamo al più classico degli obiettivi, la focale e la luminosità che hanno caratterizzato almeno 80 anni di fotografia: il 50mm (eq.) f2 anche lui un po’ il summicron di casa Fuji. Un’ottica tuttofare per eccellenza, l’ottica che non si può non avere perché ci riporta alla visione umana del mondo. Una focale che permette di fare in perfetta tranquillità dal ritratto al reportage, dal paesaggio alla fotografia documentaria. È uscito solo recentemente poiché il suo fratello maggiore e luminoso era già nato con la prima sfornata di ottiche e quindi Fuji ha dedicato attenzione prima alle parti mancanti e poi a colmare il piccolo gap di un sistema che ai tempi era piuttosto agli esordi. Quindi nasce alla fine del 2015 questo 35mm f2 (50mm f2 eq.) compatto e leggero, rastremato per permettere un utilizzo agevole anche con i mirini ottici della Xpro 1 e 2 misura infatti solo ø60.0mm x 45.9mm per 170g. Ad aggiungersi alle caratteristiche ottiche medie con leggere distorsioni ma uno sfuocato piacevole e una sufficiente risolvenza, c’è una caratteristica importante che è la tropicalizzazione.
L’autofocus è velocissimo, al parei delle ultime ottiche uscite e consente un uso davvero vario del sistema di autofocus. Si può usare con il punto singolo oppure con lo zonale e rilevamento volti, con il grandangolo/tracciamento in maniera valida, ovviamente scegliendo bene in base alle situazioni.
Il costo contenuto e la velocità del nuovo autofocus fanno subito nascere le immancabili domande, meglio l’1.4 oppure l’f2 e via così.
Ora proviamo a rispondere alla famosa domanda, meglio il 35 1.4 oppure il 35mm f2?
Sicuramente non si può dare una risposta oggettiva, ognuna delle due ottiche ha i suoi pregi ed i suoi difetti. La cosa fondamentale per propendere verso l’uno o verso l’altro è forse solo l’ambito di utilizzo, reportagistico da usare con diaframmi intermedi, con una Xpro e visione ottica in ogni situazione di pioggia, vento, sole. Oppure un utilizzo più ragionato, più meditativo, in cui per fare una foto non sono necessari per forza pochi decimi di secondo ma si può indugiare nello scegliere la luce, lo sfondo e lo sfuocato migliore assieme a grandi aperture di diagramma. Questo è l’unico distinguo che mi viene in mente al momento.
A chi serve? Lo abbiamo detto poco sopra, è il “classico” da 50mm da usare per tutto, sarete quindi voi a definirne l’uso.

 

Fujinon XF WR  50mm   f2 – 16   (75mm equivalente)  Filtro Ø 46mm  Link

Qui parliamo di un’altra ottica recente che si va ad attestare nella fascia dei “summicron” come mi piace chiamarli, scimmiottando Leica; un’ottica particolare se vogliamo, un 75mm eq. f2 che si posiziona nell’ambito dei tele con precedenti ottici simili solo in Leica appunto, Contax, Zeiss, Voightlander e pochi altri. Otticamente si presenta bene con una certa uniformità sia nella risolvenza che nelle aberrazioni ponendosi come valida alternativa al grosso pesante e luminoso 56mm (85mm eq. 1.2) mantenendo un buono sfocato.
Le caratteristiche sono la leggerezza, le dimensioni contenute (ø60.0mm x 59.4mm x 200g), la rastremazione come i cugini 35mm f2 e 23mm f2 che permette di essere usato con i mirini ottici in maniera agevole ed infine la tropicalizzazione. Per parlare di autofocus, non possiamo non dire che fa parte delle ottiche con il nuovo sistema di messa a fuoco per cui è rapidissimo. Usabile con il punto singolo oppure con lo zonale e rilevamento volti, con il grandangolo/tracciamento in maniera valida, ovviamente scegliendo bene in base alle situazioni; personalmente ho preferito lo zonale nel ritratto.
A chi serve? Questa è un’ottica tele da ritratto di quelle da avere sempre con sé, in viaggio, per lavoro, in vacanza perché, per il peso e lo spazio che occupa, ci possiamo davvero portare dietro un obiettivo ottimo.

 

Fujinon XF/APD  56mm   f1.2 – 16   (85mm equivalente)  Filtro Ø 62mm  Link

Eccoci arrivati al 56mm f1.2, l’ottica da ritratto per eccellenza equivalente 85mm con luminosità 1.2 che permette di lavorare in situazioni di luce davvero estreme.
Il 56 nasce proprio con l’obiettivo di creare un’ottica da ritratto con sfuocato importante, tanto che venne variata da una prima idea di progetto per farla 1.4 ad 1.2 proprio in virtù della ricerca di maggior prestazione sotto questo punto di vista. È indubbiamente una buona ottica, che fa onestamente il suo lavoro, magari non è al livello delle più blasonate ottiche per full frame (che magari costano anche il doppio) ma per certo si difende bene. Consiglio di usarla con la modalità autofocus a zona con riconoscimento facciale e occhi, che secondo me rende l’esperienza molto più gradevole in quanto a rapidità oppure per andare sul sicuro con messe a fuoco millimetriche con il punto singolo della seconda dimensione (la dimensione più piccola la consiglio solo per il focus stacking).
Il 56 è un’ottica di dimensioni ragguardevoli (ø73.2mm x 69.7mm x 405g e diametro filtri di ø62mm), in rapporto alle altre di casa Fuji (direi non in assoluto) anche perché chi usa un 85mm eq. di solito ha il paraluce sempre montato e quindi ci si trova con un bell’elemento ingombrante, anche se leggero.
A chi serve? Sicuramente a chi si occupa di ritratto e non ha il vezzo o la necessità di usare il mirino ottico. Nel ritratto da il meglio di sé ma può essere naturalmente usato per quello che ci pare, tenendo conto di due aspetti, uno che è pur sempre un tele quindi non esaurisce il suo uso nel ritratto, e due che non chiude moltissimo il diaframma quindi ha un range di utilizzo del diaframma spostato verso i numeri più piccoli.

 

Fujinon XF  60mm   f2.4 – 22   (90mm equivalente)  Filtro Ø 39mm  Link

Prima e, per ora unica (in attesa dell’80mm), ottica macro di Fuji. Uscita con il trio di ottiche di esordio, è fra gli obiettivi più datati di Fuji ma nonostante questo si fa valere con un buon obiettivo macro, che raggiunge il rapporto 1:1 con l’apposito tubo di prolunga ma che si fa usare volentieri anche in altri ambiti.
Le proprietà ottiche di questo 60mm (90mm eq.) sono varie a partire da un’ottima risolvenza ed un basso contrasto che consentono di lavorare bene sulle immagini a posteriori. I difetti sono ai diaframmi più estremi quindi a tutta apertura e a f22 dove in un caso ha una leggera vignettatura (che ad alcuni nemmeno dispiace) mentre nell’altro perde definizione già da f16 consentendo un uso fino a f11 per stare nel “buono”.  L’autofocus non è di certo superveloce, si pone nella fascia dei più lenti assieme al 35 1.4 ed al 18 f2 anche se c’è da dire che con le ultime macchine e con aggiornamenti firmware vari, sono comunque utilizzabili.
Il 60mm ha una dimensione media in rapporto alla lunghezza focale ed alla luminosità (ø64.1mm x 63.6mm x 215g) però c’è da considerare che, essendo la lente frontale molto rientrata, si può spesso usare senza nemmeno il paraluce riducendone di molto le dimensioni effettive (il paraluce è piuttosto sporgente).
Detto ciò è passiamo agli usi. Questo 60 serve sicuramente a chi è appassionato di macro e close-up ma strizza l’occhio anche ad usi non propriamente dedicati a ciò come il ritratto e il paesaggio, tenendo conto dei suoi limiti ovviamente.

 

Fujinon XF WR  90mm   f2 – 16   (135mm equivalente)  Filtro Ø 62mm  Link

Il 90mm (135mm eq.) si presenta come il primo obiettivo fisso a superare i 90mm eq. di focale. Un classico tele da ritratto luminoso ed efficace. Ho avuto naturalmente il piacere di provarlo e mi ha colpito molto sia per la velocità che per le buone caratteristiche ottiche.
Le dimensioni non sono contenute (ø75.0mm x 105mm x 540g e un diametro filtri condiviso con 23 1.4 e 56 1.2 di ben ø62mm) ma d’altronde parliamo di un 135mm eq f2 quindi molto luminoso che oltretutto è tropicalizzato.
L’autofocus è di quelli “più nuovi” per cui si presenta molto rapido e preciso, per quanto ho potuto capire lavora bene in af singolo mentre mi sono trovato meno bene con la messa a fuoco a zona.
Non è certo un’ottica da viaggio o per un uso generalista poiché chi viaggia cercherà sicuramente qualcosa di più minuto oppure potrà puntare direttamente sullo zoom 50-140 f2.8 che perde giusto uno stop di luminosità ma ne guadagna in possibilità di utilizzo di focali diverse.
Su quest’ottica si può dire poco poiché è fatta molto bene ed è dedicata ad un pubblico di fotografi perlopiù dediti al ritratto ed eventualmente per tutti quegli scopi in cui è necessario un tele.

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